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L'esperienza religiosa è anche un viaggio: allontanarsi da ciò che è noto verso qualcosa che da un lato attrae, "chiama", dall'altro persiste nella sua lontananza, nel suo enigma. Ma un viaggio è innanzitutto un lavoro su di sé, uno "straniarsi" per esporsi ad altro. Appunto, una "fatica" come quella che fa la "luce" - che dà il titolo a questo libro - per illuminare il mondo. Un percorso lungo i confini, incerti, tra credenti e non credenti, investigando luoghi della Bibbia, eventi della vita, del nascere, del morire, e figure del linguaggio e dell'arte. Un libro di domande sul religioso - chi è il Dio sconfitto?, cosa significa sperare?, come essere liberi? - poiché, osserva l'autrice, solo nell'ostinazione di questo insonne interrogare si conserva l'umano. Un libro di formazione: un compito sempre da ricominciare, mai concluso.